tailieunhanh - Paolo Rossi Mangiare
Rievocazioni da mangiare ai propri figli, ha trasformato e continua a trasformare in un inferno innumerevoli esistenze. Ma anche là dove «tutti hanno da mangiare» capita di incontrare persone che, per mangiare qualcosa, frugano nella spazzatura e capita anche di incontrare giovani persone per le quali il mangiare è diventato un nemico e un'ossessione di ogni ora del giorno, qualcosa che ostacola la vita invece di favorirla e fa crescere dentro una cieca ostinazione e uno strenuo, distruttivo desiderio di un controllo totale. Capita anche di incontrare persone più anziane e disperate che non riescono a capacitarsi che un loro figlio abbia scelto di farsi morire invece che accontentarsi di. | il Mulino Paolo Rossi Mangiare il Mulino Rievocazioni da mangiare ai propri figli ha trasformato e continua a trasformare in un inferno innumerevoli esistenze. Ma anche là dove tutti hanno da mangiare capita di incontrare persone che per mangiare qualcosa frugano nella spazzatura e capita anche di incontrare giovani persone per le quali il mangiare è diventato un nemico e un ossessione di ogni ora del giorno qualcosa che ostacola la vita invece di favorirla e fa crescere dentro una cieca ostinazione e uno strenuo distruttivo desiderio di un controllo totale. Capita anche di incontrare persone più anziane e disperate che non riescono a capacitarsi che un loro figlio abbia scelto di farsi morire invece che accontentarsi di vivere. Non pochi europei tra quelli che appartengono alla mia generazione sono morti di fame o hanno più o meno lungamente sofferto la fame in luoghi dove si mangiavano quasi solo bucce di patate. Anche coloro ai quali come al sottoscritto queste esperienze sono state risparmiate ricordano tuttavia cose che salvo eccezioni non stanno nel patrimonio dei ricordi dei nati dopo gli anni Cinquanta. In me per esempio è rimasto vivo il ricordo di mio padre che negli anni della guerra si alzava alle quattro del mattino per essere sicuro di non trovare una troppo lunga fila di persone davanti al macellaio e per riuscire a portare a casa un mezzo chilo di polmone bovino o di mammella di mucca. Ricordo anche i bollini della tessera del pane e ricordo anche che io e le mie sorelle assistemmo con totale incoscienza alla trasformazione di mia madre che rinunciava per darla ai figli alla sua razione di pane da signora un po sovrappeso a persona decisamente magra. Soprattutto ricordo che tutta la mia famiglia visse come la fine di un incubo il passaggio in Umbria dove non era difficile procurarsi polli e uova e formaggio e altra preziosa roba da mangiare. So che esiste una retorica della memoria. Ho letto unes el memorioso di Jorge Luis Borges e so che è davvero
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